Gaetano Taverna 16/05/2025 0

Tagliatelle mare e terra

Sempre alla ricerca della qualità e del gusto originale, ho voluto sperimentare un piatto che unisce l’eccellenza della pasta del pastificio Latini al sapore del mare, arricchito da uno degli ortaggi che amo di più: gli asparagi.

In particolare, ho utilizzato le tagliatelle all'uovo, con sfoglia trafilata al bronzo ed essicazione naturale, condite con dei moscardini, che ho leggermente lessato e poi insaporiti in tegame, unendo poi le cozze e i gamberetti scottati. Infine, nella composizione del piatto, ho aggiunto le punte di asparagi, leggermente lessate.
Con cotture separate, sono riuscito a mantenere i sapori originali dei singoli alimenti, così da poterli gustare nel piatto finale. Il risultato ottenuto è stato molto apprezzato.

Qualcuno si domanderà: le tagliatelle all'uovo con il pesce??
Perchè no. Provateci, e poi mi saprete dire!

Ingredienti per 4 p.
TAGLIATELLE PASTA LATINI
400 g.
MOSCARDINI
600 g.
COZZE
1 kg.
GAMBERETTI ROSA
500 g.
ASPARAGI
500 g.
OLIO E.V.O. q.b.
SPICCHI DI AGLIO n. 2
FILETTI DI ALICI SOTT'OLIO n. 2
VINO BIANCO q.b.
PREZZEMOLO q.b.
SALE E PEPE q.b.
LIMONE NON TRATTATO n. 1

Pulire le cozze e metterle in un tegame largo senza aggiungere altro. Coprire con un coperchio e, a fuoco medio, lasciarle aprire. Una volta aperte, togliere il tegame dal fuoco. Utilizzando una schiumarola, trasferire le cozze in una ciotola. Filtrare il liquido di cottura e conservarlo da parte.

Nello stesso tegame, versare dell'acqua e portarla a bollore. Aggiungere i moscardini interi, scottando prima i tentacoli per farli arricciare, poi immergendoli completamente. Lessarli per alcuni minuti, a seconda della loro grandezza, fino a raggiungere la giusta morbidezza. Scolarli, lasciarli raffreddare leggermente e tagliarli in piccoli pezzi.

Sempre nello stesso tegame, eliminare l'acqua utilizzata per lessare i moscadini, asciugare il fondo, aggiungere un poco di olio evo, due spicchi di aglio e due filetti di alici sott'olio. Far soffriggere leggermente e unire i pezzi di moscardini. Far cuocere a fuoco forte, sfumando con un poco di vino bianco secco, aggiungere una manciatina di prezzemolo tritato, versare un poco di liquido delle cozze, pepare, e lasciare cuocere senza coperchio per venti minuti.

Nel frattempo, sciacquare gli asparagi, tagliarli ricavando le punte o, come ho fatto io, ricavando la parte più tenera, non solo le punte. Scottarli per qualche minuto in acqua bollente e poi scolarli immergendoli per qualche secondo in acqua e ghiaccio, così da preservare il colore brillante e la consistenza croccante (questo processo è chiamato blanching). Scolarli e asciugarli sopra un canovaccio.

Quando i moscardini saranno cotti, aggiustare eventualmente di sale, aggiungere le cozze, i gamberetti lessati nel liquido delle cozze, e poi sgusciati, lasciando poi riposare il tutto.

Lessare le tagliatelle in abbondante acqua salata, rispettando i tempi di cottura indicati sulla confezione. Versare la pasta nel tegame con il pesce e far insaporire per un minuto, a fuoco medio.

Impiattare e su ciascun piatto aggiungere le punte di asparagi, un filo di olio e una leggera grattugiata di scorza di limone. 

Ho accompagnato questo fantastico piatto con del Pinot Grigio del 2024, fresco, ma non freddo, perché non amo i vini bianchi troppo freddi.

Buona Degustazione!

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Gaetano Taverna 10/05/2025

In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge

[Virgilio, Eneide, Libro I 538-543]: «Huc pauci vestris adnavimus oris. Quod genus hoc hominum? Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria? Hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra.
Si genus humanum et mortalia temnitis arma, at sperate deos memores fandi atque nefandi.»

«In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge. Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro, che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia; che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra.
Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali, credete almeno negli dèi, memori del giusto e dell’ingiusto.»

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Gaetano Taverna 08/05/2025

Il mio modo di onorare una pasta d'autore

Il grano Cappelli, noto anche come Senatore Cappelli, è considerato il padre del grano duro. Predilige terreni poveri e argillosi ed è particolarmente adatto alle condizioni del meridione. La sua origine risale ai primi anni del '900. In quel periodo, infatti, l’agronomo e genetista Nazareno Strampelli selezionò una varietà rustica di grano, molto resistente e adattabile ai suoli difficili, decidendo di darle il nome Cappelli in onore del senatore Raffaele Cappelli, che aveva avviato la modernizzazione dell'agricoltura in Italia.

Stiamo parlando di un grano che detiene eccellenti qualità nutrizionali e un alto valore proteico, tanto che in Puglia lo hanno reso noto con l'appellativo di carne dei poveri. Un'altra caratteristica è che i chicchi del Senatore Cappelli sono particolarmente duri e consentono di realizzare una pasta che tiene particolarmente bene la cottura rimanendo al dente.

Perché tutto ciò? Semplice, perchè l'incontro con l'imprenditrice e food blogger Carla Latini (leggi qui), mi ha permesso di conoscere la pasta che produce insieme al marito Carlo, nel loro pastificio di Osimo. In particolare, la pasta prodotta, per l'appunto, con il grano Cappelli.

E allora, quale modo migliore per provare questa pasta d'autore con una ricetta originale? Ed ecco, quindi, che ho voluto onorarla con una ricetta semplice e gustosa allo stesso tempo: Casarecce con speck, gorgonzola, zucchine e pecorino romano. Il risultato è stato davvero ottimo, non solo per la tenuta della cottura della pasta, ma anche per la sua capacità di amalgamarsi con gli ingredienti, offrendo un'esperienza di gusto che si fa apprezzare.

Ok, basta con le chiacchiere, mettiamoci all'opera!

Ingredienti per 4 p.
CASARECCE PASTA LATINI
400 g.
SPECK
100 g.
GORGONZOLA DOLCE AL CUCCHIAIO
100 g.
ZUCCHINE ROMANESCHE
300 g.
PECORINO ROMANO D.O.P.
100 g.
OLIO E.V.O. q.b.
SALE q.b.
PEPE NERO
q.b.

Scaldare in un tegame un poco di olio evo e aggiungere le zucchine tagliate a rondelle non troppo fine. Salarle così da far rilasciare la propria acqua, permettendo di evitare che si scuriscano. Cuocere a fuoco medio per una decina di minuti, pepare leggermente, e togliere dal fuoco quando risulteranno al dente, versandole in una ciotola.

Lessare la pasta in abbondante acqua salata, rispettando i tempi di cottura indicati sulla confezione. Nel frattempo, nello stesso tegame, sciogliere a fuoco lento il gorgonzola aggiungendo due cucchiai di acqua di cottura della pasta. Versare nel tegame le casarecce lessate e mantecarle per un minuto, a fuoco medio, con il gorgonzola, così da insaporirisi. Aggiungere lo speck tagliato a piccoli dadini e le zucchine, saltando il tutto per pochi secondi. Infine, spolverare il tutto con il pecorino romano e servire subito.

Ho accompagnato questo fantastico piatto con del Cesanese del Lazio, un vino rosso secco, tannico, con buona struttura e persistenza. È un vino che amo particolarmente e che si è rivelato un abbinamento eccellente.

Buona Degustazione!

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Gaetano Taverna 29/04/2025

Il retrocucina di Carla Latini

Mi è sempre piaciuto fare nuove conoscenze e il mondo dei social, dei blog, ti permette spesso di poter incontrare persone con interessi simili. E quando scopri che hanno dei talenti straordinari, allora ti rendi conto di quanto sia stimolante riuscire a interagire condividendo le passioni comuni, come, per il mio caso, la cucina, la lettura e la scrittura.

Era già accaduto anni fa, quando ho conosciuto una persona davvero speciale, Anna Maria Pellegrino, foodblogger e cuoca eccellente, che ha contribuito con le sue ricette ad impreziosire il mio romanzo Nessuna cucina per lo chef. Posso dire che con Anna Maria è nata poi una bella amicizia a cui tengo molto. Ed è stato per merito suo, che di recente, ho avuto la possibilità di conoscere un'altra persona davvero speciale, Carla Latini.

Perché speciale? Direi soprattutto per l'energia che trasmette, alimentata da interessi e passioni che spaziano dall'essere un'imprenditrice nel settore della pasta artigianale, valorizzando il territorio della città marchigiana di Osimo, fino alla sua straordinaria capacità di coinvolgere personaggi di ogni ambito. Soprattutto il mondo enogastronomico e quello culturale, arricchendo così il suo blog, Il Retrocucina di Carla Latini, e la sua rubrica in onda ogni giorno su Radio Serena, una web radio tutta da scroprire.

Carla, dietro suggerimento di Anna Maria, ha letto il mio romanzo Nessuna cucina per lo chef e ne è rimasta entusiasta a tal punto da contattarmi immediatamente, proponendomi di intervenire, insieme alla stessa Anna Maria Pellegrino, in due puntate della sua rubrica radiofonica. Ho accettato con piacere il suo invito, e le due puntate – di cui riporto in calce i link per ascoltare i podcast – si sono rivelate un’esperienza piacevole e naturale, come se fossero delle chiacchierate spontanee davanti a un tavolino di un bar, o meglio ancora, di un caffè letterario.

Si è trattato però solo dell'inizio di una collaborazione: altre puntate sono in programma su vari argomenti, e vi assicuro che sarà un piacere ascoltarle.
Come sarà un piacere per me, cucinare e assaggiare la pasta prodotta dal pastificio di Carla e di suo marito Carlo, di cui mi riservo di pubblicare sul mio sito le ricette che utilizzerò.

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Gaetano Taverna 23/03/2025

Guerra... Pace

Papa Francesco, ha scritto durante il suo ricovero in ospedale, che “Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra.
Partendo da questa bellissima frase, vorrei condividere qui una mia riflessione sulla portata che hanno oggi le parole guerra e pace, alla luce di quanto stiamo vivendo.

Vi ringrazio per l'attenzione che dedicherete a questa mia riflessione.

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Gaetano Taverna 28/11/2024

Un blog dedicato ai prodotti siciliani DOC

Da siciliano, mi fa piacere segnalare il food blog federicagenovese.com, uno spazio dedicato alla presentazione e celebrazione delle eccellenze gastronomiche della Sicilia, gestito della foodblogger siciliana Federica Genovese.

Con passione e competenza, Federica ci guida in un viaggio tra tradizioni culinarie e prodotti di qualità, condividendo ricette autentiche che incarnano l'anima siciliana, permettendoci così di scoprire, o riscoprire, i sapori unici della Sicilia.

Ma non è tutto: grazie all'e-commerce integrato, è possibile acquistare direttamente le prelibatezze presentate nel blog, portando così il meglio della Sicilia sulla nostra tavola.

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Gaetano Taverna 08/11/2024

A tutti gli illusi

«A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.

Ai pazzi per amore, ai visionari,

a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.

Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti.

Agli uomini di cuore,

a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.

A tutti quelli che ancora si commuovono.

Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.

A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.

Ai poeti del quotidiano.

Ai “vincibili” dunque, e anche

agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.

Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.

A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali,

ancora si sente invincibile.

A chi non ha paura di dire quello che pensa.

A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.

A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.

A tutti i cavalieri erranti.

In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…

a tutti i teatranti.»

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Gaetano Taverna 26/08/2024

Nessuna cucina per lo chef: recensione di Leonardo Vecchiotti

Ringrazio sentitamente il prof. Leonardo Vecchiotti per questa bellissima recensione.

Il prof. Vecchiotti è critico letterario, docente e giornalista ed è conferenziere e organizzatore di manifestazioni culturali nel Veneto.

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Gaetano Taverna 14/08/2024

Un libro in viaggio

Il mio libro, Nessuna cucina per lo chef, edito da Rossini Editore, ha accompagnato mia figlia Alessia in un bellissimo viaggio in Perù, con un salto finale a Città del Messico.

 

 

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Gaetano Taverna 03/08/2024

Fregola con le arselle: dalla Sardegna con gusto

La Fregola, o Fregula, è una pasta secca tipica sarda, a base di semola grossa di grano duro. La forma è sferica, molto simile al cous cous, ma più grossolana e irregolare. Di origini antichissime è originaria della zona del Campidano, la vasta pianura della Sardegna, situata nella porzione sud-occidentale dell'Isola, tra le province di Cagliari e Oristano. Tradizionalmente la Fregola si usa per le minestre di brodo di carne o di pesce, oppure cucinata con i frutti di mare o le lumache. O anche preparata con il pecorino, diventando così la Fregula Incasada.

Mettere la semola in un largo piatto fondo, meglio se di coccio, (sa scivedda, con il fondo intagliato per facilitare la formazione dei granelli), e spargerla con le dita. Quindi versare al centro del piatto, poco alla volta, un bicchiere d'acqua tiepida in cui precedentemente avrete sciolto un pizzico di sale. Lavorare la semola con i polpastrelli, girandola e rigirandola fino a quando si aggrega formando delle piccole palline. Stendere un telo su un tagliere, sa canistedda, e distribuirvi la preparazione di semola per farla asciugare, allargandola bene con le dita e sgranandola per evitare che si formino grumi. Fare riposare per una notte, quindi trasferire la semola su una teglia ed infornarla per circa 15 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di utilizzarla e condirla a proprio piacimento.
In alternativa è possibile acquistare, in negozi di gastronomia ben forniti, le confezioni di Fregola nei cui ingredienti possiamo trovare le uova e lo zafferano.

Il piatto che presento fa parte della tradizione della cucina regionale sarda, un piatto semplice, ma ricco di gusto e facile da preparare. In poco tempo sarà possibile offrire ai nostri ospiti un ottimo piatto di pesce, da consumarsi come primo piatto, valido per ogni stagione dell'anno.

Ingredienti per 4 persone
FREGOLA SARDA MEDIA
300 g.
BRODO (FUMETTO) DI PESCE MISTO
1 Lt.
ARSELLE FRESCHISSIME
1 Kg.
ALICI SOTT'OLIO n. 2
PREZZEMOLO TRITATO q.b.
SALSA DI POMODORO PASSATA 400 g.
SPICCHI D'AGLIO
n. 2
OLIO E.V.O. q.b.
SALE q.b.
PEPE q.b.
 
Allora, partiamo dal fumetto di pesce. Si può preparare in anticipo, anche il giorno prima, utilizzando scarti pesce di vario genere, ottimo se avremmo aggiunto anche gli scarti di crostacei, gamberi e scampi. La base è quella di un brodo vegetale con cipolla, carota, sedano, meglio ancora se aggiungiamo un porro al posto della cipolla, prezzemolo e un paio di pomodori maturi. Suggerisco di non salare il brodo: personalmente preferisco aggiungere il sale direttamente nella preparazione della pietanza alla quale dovrò utilizzare il brodo, vegetale o di pesce che sia. Dopo un'ora di bollitura, il fumetto è pronto. Filtrare bene con un colino piuttosto fino e utilizzare a piacere.
 
 
Ora passiamo alle Arselle, cugine delle classiche vongole, dalla forma più triangolare, ma più gustose, anche se raccolgono molta più sabbia. Sarà quindi necessario spurgarle almeno per un'ora in abbondante acqua fredda dove avremmo aggiunto una manciata di sale grosso.
Scoliamo le arselle, le sciacquiamo molto bene e le mettiamo in un recipiente cuocendo incoperchiato finché non si saranno aperte. A questo punto, separiamo i molluschi dai gusci, lasciandone qualcuno intero per la decorazione finale del piatto. Mettiamo da parte le arselle e filtriamo con un colino in un recipiente l'acqua che i molluschi hanno rilasciato durante la cottura.
 


Nello stesso tegame facciamo rosolare leggermente, in poco olio e.v. d'oliva, gli spicchi d'aglio con un cucchiaio raso di prezzemolo tritato e le alici sott'olio sminuzzandole con una forchetta. Aggiungiamo la salsa di pomodoro e lasciamo insaporire per un paio di minuti. Aggiungiamo il fumetto di pesce e lasciamo cuocere, senza coperchio, per cinque di minuti a fuoco medio. Uniamo l'acqua filtrata delle vongole e regoliamo di sale (se necessario). Non appena riprende la bollitura, aggiungiamo la fregola che dovrà cuocere per circa dieci minuti (assaggiarla di tanto in tanto). N.B.: se si sta usando una confezione di fregola acquistata, essendo piuttosto secca, richiederà più tempi di cottura. In questo caso, è opportuno in precedenza lessarla in acqua salata, scolandola molto al dente, e poi finire la cottura insieme al condimento.

Unire alla fine anche le arselle e altro prezzemolo tritato. Terminata la cottura, decoriamo con qualche arsella col guscio, condiamo  con un filo d'olio, una spolverata di pepe e portiamo a tavola.
E il vino? Beh, trattandosi di un piatto sardo, un buon Vermentino di Galluira DOCG, giovane e freddo sugli 8°, ci sta alla grande !
 
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Gaetano Taverna 08/06/2024

Nessuna cucina per lo chef: recensione di Alex Revelli Sorini

Il professore Alex Revelli Sorini - che ringrazio sentitamente - ha voluto onorare l'uscita del mio nuovo romanzo, Nessuna cucina per lo chef, edito da Rossini Editore, con una bellissima recensione visualizzabile di seguito.

Revelli Sorini è professore di Gastrosofia e delle Culture e Politiche Alimentari presso l’Università San Raffaele di Roma, ed è Rettore e fondatore dell’Accademia Italiana di Gastronomia (di cui sono Ambasciatore dal 2011).
 

 

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