Il calore di un abbraccio

Nulla può sostituire un abbraccio sincero

Gaetano Taverna 19/12/2020 0

Paulo Coelho, nel suo libro Aleph, scrive: "quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita".

Il Covid ci sta colpendo anche costringendoci a non avvicinarci, a non parlarci, a non abbracciarci.
Tutto questo modo di relazionarci a distanza (contatti, riunioni, lezioni, esami, smart working), questo rimanere distanti salutandoci con un leggero movimento della testa, con il gomito, con i piedi, con i messaggi, ecc., sta pesando molto, almeno a me, e ci sta isolando.

Nulla potrà mai sostituire il calore di un abbraccio, di una carezza, di un bacio, di una risata in compagnia, di un incontro.
E tornando alla citazione di Coelho, la mancanza di abbracci non ci sta facendo guadagnare giorni di vita.

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Gaetano Taverna 31/12/2021

Il mio discorso di fine 2021

Questo è il mio discorso di fine anno 2021. Personaggi molto più autorevoli di me, ma anche meno autorevoli, si alternano per presentare le loro analisi, i loro bilanci, i loro commenti sul 2021 e gli auspici per il nuovo anno. Da parte mia, provo a offrire un mio contributo, giusto per condividere delle riflessioni con chi vorrà leggermi.

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Gaetano Taverna 20/02/2021

Covid-19: un anno fa

Un anno è passato da quando è scoppiata la pandemia in Italia di Covid-19. Un anno di sofferenze e di speranze, ma anche di riconoscimenti verso il personale sanitario in prima linea nelle corsie e nelle terapie intensive, che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane e di contagi.

Circa un anno fa realizzai un video per ricordare che viviamo in un Paese bellissimo messo a dura prova. Ora lo ripropongo perché, anche se siamo ancora in una situazione di emergenza, è sempre viva la speranza e la certezza di poter tornare a suonare e a ballare nelle piazze.

E quando accadrà, mi auguro soltanto che non dimenticheremo quello che abbiamo passato e le sofferenze che il Covid-19 ha procurato.

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Gaetano Taverna 13/03/2021

Andrà tutto bene?

Un anno fa ha iniziato a girare uno slogan che ha coinvolto tutti o quasi: Andrà tutto bene. Uno slogan che è entrato in tutte le case, nelle scuole, sui social, e in molti balconi sono apparsi lenzuola e cartelli con lo slogan: in qualche modo sentivamo che la situazione sarebbe migliorata presto.

Ora però la situazione in Italia, per quanto sia molto più sotto controllo rispetto all'anno scorso, è ancora critica e se guardiamo i numeri c'è da avvilirsi (dati governativi al 12 marzo 2021):
Numero di casi: 3,18 Mln;
Numero di guariti: 2,56 Mln;
Numero di decessi: 102 mila.
Numeri spietati, freddi, dietro ai quali, come ho avuto occasione di esprimere, ci sono sofferenze, pianti, rimpianti, dolore, depressione, rabbia, sogni e progetti infranti.

Ci sono però altri numeri, quelli che dovrebbero darci speranza: ad oggi, il totale delle dosi di vaccini somministrati in Italia è di 6.430.266. Il totale, invece, delle persone vaccinate con entrambe le dosi è invece di 1.922.072. Probabilmente la differenza è dovuta alla singola somministrazione rispetto a quella doppia (dati disponibili sul sito del governo).
Con questi numeri, possiamo ancora dire Andrà tutto bene, soprattutto in previsione di nuove zone rosse o lockdown mirati? Non lo so. Sento di conoscenti che purtroppo non ce l’hanno fatta. Sento di aumenti dei ricoveri negli ospedali, nelle terapie intensive.

Da genitore sono preoccupato per gli impatti di tale situazione nelle opportunità di lavoro dei figli.
Da ex educatore scout sono preoccupato degli impatti sulla crescita dei bambini/ragazzi, privati della socialità data soprattutto dalla scuola, ma anche da altre situazioni di aggregazione.
Da comune cittadino, sono preoccupato per un futuro che al momento appare incerto.
Tra l’altro, tutto quel buonismo, quella solidarietà che si vedeva l’anno scorso, sta venendo meno. C'è una diffusa chiusura che coinvolge sempre più persone, una forma di lockdown interiore che le isola sempre più e le porta a vivere rassegnate e passive.

Ma andiamo avanti, perché “La miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta.” (Abraham Lincoln).
E allora, a mio avviso, non possiamo più dire: Andrà tutto bene, ma Dovrà andare bene, se non proprio tutto, almeno quel tanto per tornare a essere di nuovo fiduciosi e grintosi.
Alla via così!

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