ENOGASTRONOMIA

14 articoli nella categoria ENOGASTRONOMIA

Gaetano Taverna 20/02/2022 0

Pappardelle al cinghiale: una bontà tutta italiana

Uno dei primi piatti più famosi della cucina toscana e non solo. Se proprio vogliamo essere puntigliosi, ogni regione italiana può vantare una propria tradizione di preparazioni a base di carne di cinghiale. In particolare nelle regioni centrali, l'abbinamento pappardelle/cinghiale è piuttosto diffuso.

Qui presento una ricetta da me elaborata che si ispira alla tradizione toscana che vuole che la polpa di cinghiale non venga macinata, ma tagliata con il coltello. Rispetto alla ricetta originale, non utilizzando nella cottura la marinatura, il risultato è un gusto più delicato.

Ingredienti per 4 p.

 PAPPARDELLE ALL'UOVO
400 gr.
 POLPA DI CINGHIALE
1 kg.
 GUANCIALE DI MAIALE
150 gr.
 PASSATA DI POMODORO
200 gr.
 PECORINO ROMANO GRATTUGIATO
q.b.
 VINO ROSSO CHIANTI
q.b.
 SALE E PEPE
q.b.
 OLIO E.V.O.
q.b.
 CIPOLLOTTI FRESCHI
n. 3
 COSTE DI SEDANO
n. 3
 CAROTE
n. 3
 FOGLIE DI ALLORO
n. 3
 ROSMARINO q.b.
 SALVIA
q.b.
 PEPE VERDE IN GRANI
q.b.
 CHIODI DI GAROFANO
n. 2

Prima di preparare il piatto, è necessario marinare la carne di cinghiale per una notte. In un largo contenitore con coperchio, adagiarvi la polpa del cinghiale tagliata a coltello in piccoli pezzi. Unire due carote, due coste di sedano, due cipollotti (compresa la parte verde), due foglie di alloro, due chiodi di garofano, due rametti di salvia e due rametti di rosmarino, il tutto tagliato grossolanamente e unito in modo uniforme alla carne. Ricoprire con un buon vino Chianti, unire una manciatina di pepe verde in grani e amalgamare il tutto con un cucchiaio. Chiudere il coperchio e lasciare marinare in frigo per tutta la notte.

Il giorno dopo, preparare un battuto con una carota, una costa di sedano, un cipollotto intero e il guanciale tritato molto fino. Far soffriggere leggermente con poco olio e.v. d'oliva in un largo tegame. Versare un poco di vino Chianti e farlo sfumare. Unire la carne senza il vino e gli odori della  marinata, e lasciare insaporire per qualche minuto facendo sfumare la vino della marinata di cui è impregnata. Versare la passata, aggiustare di sale e pepe, e cuocere incoperchiato a fuoco molto lento per circa un'ora. Ogni tanto girare il sugo e controllare che non si asciughi troppo (il risultato finale dovrà essere un sugo piuttosto denso, ma non troppo, e dal colore di un rosso scuro).

Lessare le pappardelle in abbondante acqua salata, scolarle molto bene e farle insaporire con il sugo nello stesso tegame. Servire subito aggiungendo su ciascun piatto un'abbondante spolverata di pecorino romano grattugiato.
Abbinare un vino rosso corposo. Buona Degustazione !

 

Leggi tutto

Gaetano Taverna 28/01/2022 0

Cannelloni ai funghi porcini con robiola e besciamella allo zafferano

I cannelloni da sempre accompagnano i grandi eventi della famiglia, le feste e le domeniche. La cucina italiana è ricca di ricette che permettono di preparare ottimi cannelloni con ripieni molto gustosi a base di carne, di pesce, di verdure. Conditi con ragù, pomodoro e basilico oppure soltanto con la besciamella.

Con questa ricetta che presento, ho voluto preparare i cannelloni ripieni di funghi porcini, tagliati a pezzetti non troppo piccoli, e amalgamandoli con la robiola. Infine, ho condito i cannelloni con una besciamella allo zafferano che permette di donare alla salsa un sapore diverso e un bel colore giallo.

Per la pasta, ho utilizzato la sfoglia già pronta per le lasagne, che ho sbollentato leggermente e asciugato su un canovaccio, così da ammorbidirla e arrotolarla senza rompersi.

Ingredienti

 PASTA SFOGLIA ALL'UOVO PER LASAGNE
1 conf.
 FUNCHI PORCINI SURGELATI
1 kg.
 ROBIOLA
200 gr.
 ZAFFERANO IN POLVERE
3 gr.
 SPICCHI DI AGLIO
n. 2
 PREZZEMOLO E TIMO
q.b.
 NOCE MOSCATA
q.b.
 PARMIGIANO GRATTUGIATO
120 gr.
 BURRO
120 gr.
 LATTE
1 lt.
 FARINA 00
80 gr.
 OLIO E.V.O. q.b.
 SALE E PEPE
q.b.

In un largo tegame far soffriggere leggermente l'aglio in olio EVO. Aggiungere i funghi porcini senza farli scongelare e far cuocere finché non si saranno perfettamente scongelati. Toglierli dal tegame e tagliarli a pezzi non tanto piccoli. Mettere di nuovo i funghi nel tegame e continuare a cuocere, unendo una manciata di prezzemolo e timo sminuzzati finemente. Far cuocere per altri 10 minuti, togliere dal fuoco, eliminare l'aglio e unire sale e pepe. Far intiepidire e unire la robiola e 80 gr. di parmigiano grattugiato, amalgamandoli bene ai funghi.

Preparare la besciamella facendo sciogliere in un pentolino 100 gr. di burro, unendo poi 80 gr. di farina e, una volta sciolto bene il tutto, unire poco alla volta il latte caldo, ma non bollente. Con una frusta, girare bene evitando la formazione di grumi, aggiungere un pizzico di sale e, se piace, un poco di noce moscata grattugiata. Infine, unire lo zafferano e amalgamare bene finché la salsa non si sia addensata. Togliere dal fuoco e far intiepidire.

Sbollentare per qualche secondo, singolarmente e di volta in volta, le sfoglie di lasagne asciugandole su un canovaccio pulito. Tagliare la singola sfoglia a metà e riempire con un cucchiaio abbondante di funghi. Arrotolare la sfoglia e mettere i cannelloni preparati da parte.

Imburrare bene una teglia capiente, coprire la base con un mestolo di besciamella allo zafferano e aggiungere i cannelloni ai funghi. Infine, ricoprire il tutto con il resto della besciamella e aggiungere il resto del parmgiano e pezzetti di burro.

Infornare in forno caldo a 180° per circa 40 minuti: cuocere con il forno statico, per i primi 30 minuti, coprendo la teglia con un foglio di alluminio; e per i restanti minuti, cuocere con il forno ventilato, togliendo l'alluminio, finché non si sia formata una leggera gratinatura.

Come vino, suggerisco un rosso leggero come il Pinot Nero. Buona Degustazione !

Leggi tutto

Gaetano Taverna 09/07/2021 0

Tu si 'nu Babbà !

« Si pe mez da diet assàje nun può mangià sultànt nu babà, penz', tʼ 'o può piglià, pecché è ddoce, è lligiero, e nun te fa 'ngrassà. » (Antonio Guarracino, "E Babbà")

Il Babà, uno dei dolci più famosi e buoni dell'arte della pasticceria partenopea. La sua storia e come prepararlo a casa. Buona Lettura e Buona Degustazione!

 

Cliccare qui o sull'immagine
Leggi tutto

Gaetano Taverna 12/04/2021 0

Baccalà alla Vicentina: il gusto della tradizione

Si racconta che, nel 1269, i vicentini che tentavano l'assalto al castello di Montebello, difeso dai veronesi, alle guardie che gridavano altola', rispondessero: oh, che bello, noi portiamo polenta e baccalà. E subito i veronesi, golosi, spalancarono il portone …

Quando si pensa al baccalà lo si immagina quasi sempre alla vicentina, perlomeno in Veneto. Forse perché è il più buono - esclamerebbe qualcuno - senza far torto a nessun’altra ricetta.

Senza dubbio il Baccalà alla Vicentina è il più conosciuto. Inoltre, è una delle poche ricette che viene identificata con una realtà geografica particolare, un po' come avviene per i Risi e Bisi. Tuttavia, a differenza di tante altre ricette, il Baccalà alla Vicentina si degusta, accompagnato con fette di polenta calda, solo in quella zona particolare.

La polenta deve essere cotta senza mai stancarsi di mescolarla, poi tagliata a fette e servita con il baccalà. Oppure, è possibile realizzare un comodo letto di polenta su ogni singolo piatto che fungerà da base, collocando sopra i pezzi del saporito pesce del nord. Una bellezza da lasciare a bocca aperta!

Per 5-6 persone calcolare circa 600/700 g. di baccalà salato, due belle cipolle, un bicchiere di olio e.v. d'oliva, tre bicchieri di latte, 5/6 acciughe, poca farina, parmigiano, prezzemolo trito, sale e pepe appena macinato.

Il baccalà dovrà albergare sotto acqua per almeno tre giorni, ricordando di cambiarla ogni 8/9 ore. Togliere pelle, lische, spine e le parti che sembrano più coriacee. Tagliarlo a pezzi grossolani. Affettare le cipolle e rosolarle con l'olio. Unire le acciughe dissalate, private della lisca e tagliuzzate. Infarinare i tocchi di baccalà e, in seguito, irrorarli con il soffritto in modo da ricoprirli. Disporli su una pirofila mettendo come base parte del fondo realizzato. Ricoprire il tutto con il resto del soffritto, il latte, il parmigiano, il sale, il pepe e l'olio in modo che tutti i pezzi del pesce  risultino coperti. Cuocere per almeno tre ore e mezza a fuoco basso movendo ogni tanto la pirofila.

Ottima portata da gustare persino i giorni a seguire. In questo caso la polenta potrebbe essere grigliata o arrostita.

Come vino è consigliato un Vespaiolo Breganze DOC o un Durello Lessini DOC. Buon appetito.

 

Stefano Buso





Leggi tutto

Gaetano Taverna 07/03/2021 0

La sfogliatella napoletana

« So’ doje sore: ‘a riccia e a frolla. Miez’a strada, fann’a folla. Chella riccia è chiù sciarmante: veste d’oro, ed è croccante, caura, doce e profumata. L’ata, ‘a frolla, è na pupata. E’ chiù tonna, e chiù modesta, ma si’ a guarde, è già na festa! Quann’e ncontre ncopp’o corso t’e vulesse magnà a muorze. E sti ssore accussì belle sai chi so’? So’ ‘e sfugliatelle! ».

Luciano Pignataro, giornalista de Il Mattino di Napoli, scrittore e gastronomo italiano, uno dei punti di riferimento nel settore Food&Wine, presenta uno dei dolci più antichi e famosi della pasticceria napoletana, la sfogliatella. Buona Lettura e Buona Degustazione!

 

Cliccare qui o sull'immagine
Leggi tutto